L’azienda, come altre all’epoca, è nata in un territorio molto permeabile, molto ricettivo per una produzione di accessori per calzature: le suole, che per quanto fossero quella parte della scarpa destinata a calpestare il terreno, ad infangarsi, a consumarsi, ha rappresentato nel tempo, ed oggi più che mai rappresenta, l’oggetto che caratterizza una scarpa, che detta le linee, l’eleganza, il casual o lo sportivo. Civitanova Marche, al centro di una “Silicon Valley” delle suole per calzature (Soles Valley) ha assistito per trent’anni ad una crescita costante e prepotente dei suoi figli imprenditori, persone molto serie, dedite completamente al lavoro senza distrazioni, capaci di competere con tutto il mondo.
La filosofia imprenditoriale ha sempre considerato l’azienda come un luogo di primaria importanza, curato, apprezzato, tenuto ai massimi livelli quasi come luogo di culto, una seconda casa, dove l’ordine e la pulizia sono anche sinonimo di sicurezza, di qualità del prodotto e qualità della vita per il dipendente. Un percorso continuo di innovazioni, di investimenti e di selezione delle materie prime, orientato soprattutto al rispetto e alla qualità dell'ambiente circostante, è stato attestato anche con la certificazione ambientale ISO 14001 ottenuta nel 2004, unica nel settore.
Negli anni diversi investimenti sono stati rivolti all’ampliamento delle strutture vere e proprie con un’azione diplomatica ad hoc sono stati convinti quattro confinanti ad abbandonare i loro luoghi di lavoro per lasciare spazio alla grande azienda che prendeva forma, che cresceva costantemente. L’area di pertinenza assomma ormai a circa 55.000 mq di cui 20.000 mq coperti. La forza stampaggio, comprendente 33 presse a compressione più 18 presse a iniezione per la gomma, oltre a nove macchine per lo stampaggio del poliuretano, da’ all’aziendauna delle maggiori potenzialità a livello mondiale.
La maggior parte della produzione eurosuole fin ad oggi è stata sempre assorbita dal mercato interno, grande attenzione quindi per il Veneto, la Toscana, la Puglia, la Lombardia, le Marche, la Campania con la presenza di marchi affermati e nomi storici della calzatura. In modo diretto o indiretto comunque costantemente almeno il 30% dei prodotti varcano i confini nazionali fino a raggiungere tutti i paesi dove esiste una produzione calzaturiera.